Politica — 06 Agosto 2015

Riprotiamo il commento che l’ex direttore del TG1 e TG3 Nuccio Fava ci ha cortesemente inviato in merito alle recenti nomine del CDA RAI.

“Ci è parso spudorato il modo con cui il Presidente Renzi ha commentato le nomine RAI.  Le ha definite belle, di quella bellezza evidentemente già abusata per la scuola.

Mai spartizione è risultata così indecente, non solo per il profilo complessivamente modesto dei nominati, ma per lo stesso metodo utilizzato che mal nasconde il vero obiettivo, quello di avere una RAI politica-dipendente, soprattutto governo-dipendente, subalterna a Palazzo Chigi, suo megafono permanente. E dire che il Presidente del Consiglio aveva parlato di voler “far fuori i partiti”, di guardare alla BBC come modello da seguire.

monica maggion -presidente rai

Presidente RAI

Povera BBC se dovesse essere governata e diretta come la RAI di Renzi, sarebbe irriconoscibile e priva di quella qualità e autorevolezza che provengono dalla sua autonomia e indipendenza. Niente di tutto questo nella futura RAI di Renzi, che nasce sulla base di trattative di lottizzazione partitica, in assenza assoluta di qualsiasi riflessione strategica sul ruolo culturale e civile del servizio pubblico, sui gravi problemi di finanziamento, di costi ed innovazione in un mercato dei media sempre più aggressivo e in continua trasformazione.

matteo renzi

Renzi

L’utilizzazione della Legge Gasparri ha contribuito a conferire l’estremo alibi che in ogni caso non giustifica la modestia ed il basso profilo di competenza professionale dei nominati, la peggiore cartina di tornasole per il futuro.

Torna il rischio e la tentazione di “un solo uomo al comando” che non promette niente di buono.

Giannelli col solito acume, dipinge sul Corriere della Sera la situazione: il Presidente-Segretario con gli abiti di domatore da circo, che agita una lunga frusta d’innanzi al cavallo di Viale Mazzini.

Siamo tutti avvertiti.”

Di Nuccio Fava

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