La legge elettorale trova il primo sì, ma solo alla Camera. Dopo trattative interminabili, il Pd e Forza Italia raggiungono finalmente l’accordo che segnerà le sorti dell’Italicum. Il tutto con il nullaosta di Silvio Berlusconi che, insieme alla sua ciurma, ha finalmente accettato la normativa proposta dal Governo Renzi.
Sì all’Italicum
Sì all’Italicum per l’elezione dei deputati: liste bloccate, circoscrizioni piccole e premio di maggioranza con soglia al 37% al primo turno, proporzionale con una preferenza per l’elezione dei senatori (è il sistema sopravvissuto dopo l’intervento della Consulta, che ha bocciato il Porcellum). Un accordo che viene raggiunto in exstremis, con il normale disappunto di Silvio Berlusconi, secondo cui, appunto Renzi avrà noteli difficoltà a mantenere la maggioranza: “Come ulteriore atto di collaborazione, nell’interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell’assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l’efficacia alla sola Camera dei Deputati”, questo ciò che si legge in una nota del Cavaliere.
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